Come gestire le relazioni tossiche in Counter-Strike e nella vita

Giochi spesso a Counter-Strike? Se sei un appassionato di Counter-Strike, avrai notato che online le interazioni con gli altri giocatori non sono sempre positive. Spesso si trovano persone tossiche sia in gioco che fuori e qui ti voglio parlare proprio di questo, di come gestire le relazioni tossche non solo nel mondo del gaming ma anche nel nostro mondo fisico.

Nelle nostre vite e nelle nostre sessioni di gaming online ci sono vari tipi di relazioni e legami. Ogni relazione influisce sulla tua vita, influenza le tue scelte e il tuo modo di vivere, sia in senso positivo che negativo. Per questo motivo è importante scegliere bene le persone di cui ti circondi, tenendoti vicino chi porta un valore aggiunto alla tua vita e allontanando chi, invece, ti prosciuga l’energia.

Di questa ultima categoria troviamo un’ampia selezione nel mondo di Counter-Strike. Per questo serve una strategia per imparare a riconoscere i segnali di una persona tossica e imparare e gestire le cosiddette relazioni tossiche.

Partiamo dalla base

Cosa sono le relazioni tossiche e come riconoscerle in Counter-Strike e fuori

Le relazioni tossiche sono quelle relazioni che oltre a non portarti nessun beneficio, ti danneggiano. In queste relazioni non c’è comprensione, libertà, sicurezza, ascolto e un sano confronto. Sono quelle relazioni che ti tolgono energia, ti mettono sotto pressione e c’è tanto egoismo e negatività.

Purtroppo al mondo, soprattutto in certi ambienti, ci sono persone molto negative. Queste persone sentono la necessità di massacrare emotivamente chi gli sta intorno, di denigrare e insultare “a gratis” riversando tutto il loro odio sui poveri malcapitati che ci si imbattono. E Counter-Strike abbonda di questi individui.

Questo meccanismo viene rafforzato ancora di più quando ci si trova online. Questo perché, mancando il contatto diretto con l’altra persona, si ha meno occasione di riflettere e si acquista il coraggio di dire cose che di persona non si direbbero.

Counter-Strike si distingue per una particolare caratteristica, ossia che sembra che la gente sia lì proprio per insultare. Ma oltre che in Counter-Strike, anche nella vita offline si possono trovare parecchie persone tossiche.

Screen shot di Counter-Strike: Global Offensive per le relazioni tossiche
Counter-Strike: Global Offensive – Valve Corporation

Questo, però, non deve farti rinunciare al gioco o al mondo esterno. Come è vero che non hai potere su chi incontri, è anche vero che hai potere sulle tue relazioni. Ci sono vari modi di rapportarsi e gestire le relazioni tossiche che potrebbero esserci nella tua vita, sia online che offline.

Quindi preparati a migliorare il tuo approccio alle relazioni tossiche, sia nel mondo di Counter-Strike che nella vita reale. Non lasciare che queste relazioni negative ti fermino dal goderti il gioco o dalla felicità nelle tue relazioni personali ma iniziamo a vedere come gestirle.

Elimina le persone tossiche

Uccidi la persona tossica.

Ovviamente questa soluzione deve essere colta in senso letterale solo in Counter-Strike, se si parla di vita reale, coglila in senso figurato.

Un giocatore che è stato ucciso, può solo assistere alla partita ma non può interagire né comunicare con chi sta continuando a giocare, ecco eliminata la sua tossicità con un solo gesto.

Al di fuori di Counter-Strike questo significa escludere la persona dalla tua vita, mettendo fine alla relazione tossica. Non è per niente vantaggioso avere accanto persone che ti prosciugano e compromettono la tua felicità. Se hai delle relazioni tossiche nella tua vita, è ora di darci un taglio, devi saper lasciar andare le persone.

Nessuno ha il diritto di rimanere nella tua vita se la peggiora. Che si parli di un amico di infanzia, un partner, un fratello o un genitore, una persona tossica, è tossica indipendentemente dal suo ruolo. Nella cultura italiana è molto presente il concetto del “la famiglia è sacra” ma questo concetto va rivalutato a seconda dei casi e messo in discussione quando necessario. Non tutti hanno la fortuna di avere una famiglia sana con cui condividere bei momenti. Se questa fortuna non è capitata a te e hai a che fare con dei familiari tossici, hai tutto il diritto di allontanartene.

Purtroppo eliminare queste persone non è sempre così semplice. In Counter-Strike ci sono giocatori molto preparati e difficili da eliminare. Allo stesso modo, potrebbe non essere così semplice allontanare una persona dalla tua vita però, come faresti in gioco, se hai difficoltà a farlo fuori da solo, puoi chiedere aiuto agli altri giocatori.

Chiedere un aiuto è davvero molto semplice e non c’è niente di cui vergognarsi. Non per tutti è facile chiudere una relazione e se senti di non potercela fare, rivolgiti a qualcuno per avere il sostegno di cui hai bisogno. Chiedi aiuto ai tuoi amici e alle persone di cui ti puoi fidare. Chi ti vuole bene sarà più che felice di poterti aiutare a migliorare la tua vita.

Se senti che il passo è davvero troppo difficile o la relazione a cui vorresti mettere fine è troppo profonda per dargli semplicemente un taglio, rivolgiti ad un terapeuta. In questo modo potrai avere tutto il sostegno di cui hai bisogno e il tuo percorso sarà più facile da affrontare. Non è solo una questione mentale, uno studio ha mostrato che chi ha costantemente relazioni tossiche e negative nella propria vita, ha un rischio maggiore di sviluppare problemi cardiaci quindi affronta il problema prima di arrivare a pentirtene.

Ora passiamo ad un’altra problematica, ossia quando non puoi eliminare la persona tossica dalla tua vita.

Può interessarti anche: Dishonored: ragione o istinto? La guida definitiva alle scelte morali

Metti il muto in Counter-Strike e nella vita

Ci sono casi in cui non è possibile eliminare una persona. Ad esempio se in Counter-Strike la persona tossica fa parte della tua squadra non sarà possibile ucciderla (o sarà comunque molto sconveniente).

Anche nella vita ci sono persone tossiche che devi forzatamente tollerare, come ad esempio colleghi di lavoro, compagni di classe, vicini di casa, compagni di sport o corsi, capi e altre persone che, per un motivo o per l’altro, devi vedere spesso.

In questi casi, puoi comunque mettere la persona fastidiosa in muto. Quella persona continuerà ad esistere e continuerà a sparare sentenze e insulti ma tu non potrai sentirla. Insomma, non smetterà di essere una persona tossica ma comunque non sarà una relazione tossica.

Screen shot di Counter-Strike: Global Offensive skin pistola
Counter-Strike: Global Offensive – Valve Corporation

Mettere in muto le persone è davvero un usanza comune in Counter-Strike, perché non sfruttare questo meccanismo anche nella vita? Il gioco di squadra non è sempre necessario, soprattutto nelle partite e situazioni non ufficiali, quindi puoi permetterti tranquillamente di escludere un giocatore.

Ci sono persone con cui devi semplicemente condividere uno spazio ma con cui non sei costretto ad avere realmente a che fare. In queste occasioni non è necessario collaborare quindi puoi semplicemente alzare una barriera e dimenticare l’esistenza di quella persona.

Ora poniamo il terribile caso che tu, oltre che condividere uno spazio, debba anche collaborare con queste persone.

Tollera le relazioni tossiche quando indispensabile

Come esistono le leggere esistono anche le competitive e lì il gioco di squadra si fa più importante e si è costretti a collaborare con tutti. In questo caso, si può provare ad instaurare una collaborazione parlando con la persona interessata, facendogli presente il problema e chiedendogli di comunicare in maniera meno aggressiva.

Screen shot di Counter-Strike: Global Offensive - partite competitive
Counter-Strike: Global Offensive – Valve Corporation

Facile a dirsi ma meno facile a farsi, lo so. Purtroppo chi è abituato a rapportarsi in maniera aggressiva e insultare chiunque abbia a tiro, difficilmente cambierà atteggiamento semplicemente parlandoci. Queste sono persone che provano molta rabbia e che sentono di avere più valore nel momento in cui screditano gli altri.

Questo atteggiamento si modula grazie ad un intenso percorso di crescita o con la compagnia di un terapeuta quindi difficilmente potrai ottenere risultati con una chiacchierata, soprattutto se virtuale, ma non si sa mai. Chissà, potresti avere la fortuna di trovarti davanti ad una persona ragionevole che non si era semplicemente mai resa conto del suo atteggiamento.

Questo tipo di conversazioni, però, sono abbastanza delicate quindi vanno affrontate con una certa preparazione. Dovrai parlare in maniera tranquilla, senza insultare a tua volta o criticando. Semplicemente comunica che l’atteggiamento ti sembra aggressivo e fai capire che sei interessato ad trasformare questa relazione tossica per costruire un rapporto migliore e più positivo.

Un altra cosa importante è scegliere il momento giusto. Vista la delicatezza dell’argomento affrontalo in una situazione tranquilla e rilassata. Se la persona che hai di fronte sta già urlando e insultando, probabilmente continuerà a farlo. In questi momenti sarà molto più difficile riuscire a comunicare apertamente e raggiungere un compromesso. 

Se pensi che affrontare l’altra persona sia troppo complicato o pensi di non esserne in grado, lascia perdere. Rischieresti di fare più danni che altro. In questo caso, ti conviene trovare un modo per tollerare l’altra persona così com’è.

Ricorda che quella persona tossica non ce l’ha con te nello specifico. Il problema non ha a che fare con le tue azioni o il tuo carattere ma con il suo quindi cerca di non prenderla sul personale. Fatti passare attraverso la sua tossicità, senza interagire. Cerca, invece, di focalizzarti sulle altre persone, sulle relazioni positive che hai intorno togliendo potere alle relazioni tossiche.

Può interessarti anche: We Happy Few: I segreti del mindset di Arthur Hastings

Segnala i giocatori tossici in Counter-Strike e fuori

Va bene migliorare la propria vita eliminando le relazioni tossiche, metterle in muto o cercare un punto di incontro. Ci sono casi, però, in cui si deve bloccare una persona per il proprio bene e per quello degli altri.

Ci deve essere un limite a tutto! Se l’atteggiamento va oltre la semplice “rottura di balle” e si trasforma in messaggi estremi, offensivi o discriminatori, va segnalato. Magari la tua segnalazione da sola non porterà a nulla ma, andandosi a sommare a tutte le altre, il giocatore tossico verrà preso in esame ed eventualmente bloccato. 

Lo stesso meccanismo vale anche al di fuori da Counter-Strike. Se stai subendo dei maltrattamenti fisici o psicologici da qualcuno, non startene zitto a subire ma segnalalo. Violenze, discriminazioni razziali, di genere, religiose, ecc non sono atteggiamenti che vanno tollerati e accettati ma sono atteggiamenti da eliminare. Se tu da solo hai poco potere in merito, rivolgiti agli sportelli dedicati, alle autorità o chiedi comunque aiuto a chi hai intorno ma non ignorare il problema perché da solo non si risolverà. Questo tutelerà te ma tutelerà anche altre persone che potrebbero esserne loro vittime e magari pagarne un prezzo più caro.

Counter-Strike, come anche il mondo esterno, è popolato di persone positive e negative. C’è chi gioca per sfogo, chi per passatempo, chi per competizione e chi per passione e ognuno interagisce in modo diverso. Come ho visto persone tossiche, ho visto anche persone magnifiche che sfruttavano il tempo nel gioco per creare relazioni, divertirsi e farsi quattro risate. Ho visto gamers sostenere un altro giocatore in un momento di difficoltà, fermare il gioco per confortare un gamer che stava vivendo una brutta giornata e molto altro.

Il mondo può essere un luogo dove covare sentimenti negativi e cedere alla disperazione e allo sconforto oppure un luogo di svago dove passare il proprio tempo con positività e divertimento e godersi la vita.Sta a te decidere come affrontare il mondo e come utilizzare il tempo che ti è concesso. Spero che questi consigli ti possano essere utili a migliorare l’ambiente intorno a te e riuscire ad estirpare le relazioni tossiche dalla tua vita, promuovendo, invece, relazioni basate sulla crescita, collaborazione e fiducia.

Lascia un commento